Oggi, dopo quasi 5 anni (tra 4 giorni), sono tornato in università... Tesi in mano, lo stesso vestito e le stesse scarpe... meno ansia... stavolta non toccava a me discutere la tesi.. .ero li in veste di correlatore...
in 5 anni è cambiato il nome del corso di laurea (ora ha un nome chilometrico abbreviato in SSCTA), è cambiata la sede didattica e l'aula dove vengono discusse le tesi... non sono cambiati i professori e questo forse è ciò che conta di più. Ritrovo il professore di Chimica Ambientale con il suo maglione girocollo in tutte le stagioni e il suo modo di fare che sembra burbero e scostante ma non è così, la professoressa di Tossicologia (nonchè mia relatrice) con i suoi completi e i capelli da mamma, l'assistente di Patologia gentile e che ti metteva a suo agio e che ora è ddiventata docente, la professoressa di Chimcia degli Alimenti e la sua aria da cattiva che ancora a 5 anni di distanza mi incute timore referenziale. Lei tra l'altro una delle poche che si è complimentata per l'esame sostenuto, per la mia tesi e, oggi, per i progressi fatti. Sono cose che non ti aspetti. E' stato un ritorno emozionante.
La discussione è andata bene, massimo punteggio ottenibile portato a casa dalla mia "assistita". Un lavoro che è costato fatica a entrambi. Qualche buon punteggio tra gli altri laureandi, altri abbastanza improponibili. Tesi variegate, presentazioni abbastanza noiose, fatte con poca cura.
E poi la proclamazione. A differenza di 5 anni fa, ora la presidentessa del corso li ha chiamati Dottori in SSCTA o Tossicologia dell'Ambiente. Qualche lacrima. E nella fase conclusiva del discorso di proclamazione la Prof che dice "Penso che questo corso vi abbia dato le ali ora sta a voi fare il salto e volare".. Tutto abbastanza regolare fino a qui... c'è chi parla di ali, chi di trampolino, chi di allenamento... e poi tocca a te volare, saltare, correre combattere.... e proprio quando credevo che tutto fosse finita la Prof aggiunge "Potete volare, la prova è quel ragazzo, l'ultimo della commissione, nostro ex studente, che ora vola e si trova dall'altra parte della scrivania. Ce la potete fare. Credeteci".
L'imbarazzo totale. Credo di essermi mimetizzato con la tappezzeria rossa della sedia e della tesi. Per svariati motivi. Il primo perchè sono timidissimo. 2- perchè non sono e non mi sento arrivato. 3- perchè le ali che mi han dato si sono rotte quasi subito. 4- perchè non conoscono i sacrifici, le incazzature, i bocconi avvelenati ingoiati x forza, i fegati marci, i weekend saltati per essere qui dove sono, in una posizione barcollante e con poco futuro.
I ragazzi che si sono laureati oggi hanno ali, forse. Ma queste ali non sono le nozioni imparate dai libri o apprese nel tirocinio. Sono i sogni, gli ideali e il carattere. Sogni che oggi, 1 nanosecondo dopo la proclamazione, sembrano più vicini, più interi. Sono quelli che ti fanno affrontare tutto. Un capodipartimento che ti odia, uno stipendio da fame (di cui metà svanisce x riscattare la laurea, pagare la pensione integrativa e l'abbonamento dei mezzi), la mancanza di fondi, l'impossibilità di collaborare, le serate a cercare soluzioni.
Sono queste le vostre ali. Non gli esami, non il punteggio di laurea.
Riflettendoci la Prof aveva ragione. Forse posso rappresentare tutto ciò... ma dopo 5 anni di esperienza vi posso dire che non sempre vale la pena lottare contro i mulini a vento. Dipende da quanto siete pronti a rinunciare.
D.
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